Nos seus aposentos o Doge lamenta o destino do filho quando recebe a visita de Lucrezia que vem implorar clemência. Ela suplica-lhe que anule a sentença respondendo o Dodge que as leis de Veneza impedem-no de o fazer, mas que vai apelar junto do Senado
LUCRÉCIA
Son leggi ai Dieci
or sol odio e vendetta.
Tu pur lo sai che giudice
in mezzo a lor sedesti, c
he l'innocente vittima a'piedi tuoi vedesti;
e con asciutto ciglio hai condannato un figlio . . .
L'amato sposo rendimi, barbaro genitor.
Que pede à nora que não o insulte porque para lá de toda a crença humana o seu coração está ferido
Oltre ogni umano credere
è questo cor piagato! . . .
Non insultarmi, piangere
dovresti sul mio fato . . .
Ogni mio ben darei . . .
gli ultimi giorni miei,
perché innocente e libero
fosse mio figlio ancor.
LUCREZIA:
L'amato sposo rendimi,
barbaro genitor. Di sua innocenza dubiti?
Non la conosci ancora?
LUCREZIA:
Se tu dunque potere non hai,
vieni meco pel figlio a pregare . . .
Il mio pianto,
il tuo crine, vedrai,
potran forse ottenere pietà.
Questa almeno,
quest'ultima prova,
ci sia dato, signor, di tentare;
l'amor solo di padre ti mova, s'ora
il Doge potere non ha.
DOGE:
(O vecchio padre misero,
a che ti giova trono,
se dar non puoi,
né chiedere giustizia,
né perdono pel figlio tuo,
ch'è vittima d'involontario error?
Ah, nella tomba scendere m'astringerà il dolor!)
Caso não consiga ver o clip clicar <<<<<<<<< aqui
LUCRÉCIA
Son leggi ai Dieci
or sol odio e vendetta.
Tu pur lo sai che giudice
in mezzo a lor sedesti, c
he l'innocente vittima a'piedi tuoi vedesti;
e con asciutto ciglio hai condannato un figlio . . .
L'amato sposo rendimi, barbaro genitor.
Que pede à nora que não o insulte porque para lá de toda a crença humana o seu coração está ferido
Oltre ogni umano credere
è questo cor piagato! . . .
Non insultarmi, piangere
dovresti sul mio fato . . .
Ogni mio ben darei . . .
gli ultimi giorni miei,
perché innocente e libero
fosse mio figlio ancor.
LUCREZIA:
L'amato sposo rendimi,
barbaro genitor. Di sua innocenza dubiti?
Non la conosci ancora?
LUCREZIA:
Se tu dunque potere non hai,
vieni meco pel figlio a pregare . . .
Il mio pianto,
il tuo crine, vedrai,
potran forse ottenere pietà.
Questa almeno,
quest'ultima prova,
ci sia dato, signor, di tentare;
l'amor solo di padre ti mova, s'ora
il Doge potere non ha.
DOGE:
(O vecchio padre misero,
a che ti giova trono,
se dar non puoi,
né chiedere giustizia,
né perdono pel figlio tuo,
ch'è vittima d'involontario error?
Ah, nella tomba scendere m'astringerà il dolor!)
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