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quinta-feira, 17 de dezembro de 2009

I due foscari(V)

2º acto inicia-se na prisão onde Jacopo espera a sentença. É aí que tem uma visão de Carmagnola, como ele vítima da lei veneziana – uma visão que acaba por deixa-lo sem sentidos


Notte! Perpetua notte che qui regni!
Siccome agli occhi il giorno,
potessi almen celare al pensier mio
il fine disperato che m'aspetta!
Tôrmi potessi alla costor vendetta!
Ma, o ciel! . . . che mai vegg'io! . . .
(S'alza spaventato)
Sorgon di terra mille e mille spettri!
Han irto crin . . .
guardi feroci, ardenti!
A sé mi chiaman essi! . . .
Uno s'avanza! . . . ha gigantesche forme!
Il suo reciso teschio
ferocemente colla manca porta! . . .
A me lo addita . . . e colla destra mano
mi getta in volto il sangue che ne cola!
Ah! Lo ravviso! . . . è desso . . .
è Carmagnola!


Non maledirmi, o prode,
se son del Doge il figlio;
de'Dieci fu il Consiglio
che a morte ti dannò!
Ah! Me pure sol per frode
vedi quaggiù dannato,
e il padre sventurato
difendermi non può . . .
Cessa . . . la vista orribile
più sostener non so.



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